L’idea

Il nostro Progetto è partito 18 anni fa per cercare di rispondere alle esigenze dei genitori di trovare nella scuola punti di riferimento, luoghi di ascolto e sostegno, momenti di confronto e condivisione.

Si articola in due proposte: gli incontri pomeridiani con merenda conclusiva, in cui si affrontano tematiche a carattere educativo partendo da esperienze comuni, e i colloqui individuali, per chi ne fa richiesta.

Il Progetto è stato preceduto da una fase sperimentale di coinvolgimento delle famiglie in alcuni momenti forti dell’anno scolastico (es: feste) e in alcuni progetti di continuità infanzia-primaria.

L’elevato numero di presenze, i giudizi positivi raccolti, il desiderio manifestato dalle famiglie di avere ulteriori occasioni di scambio e conoscenza che non troverebbero in altri ambiti, ha supportato l’idea dell’apertura di uno sportello inteso come spazio di incontro.

I momenti del te’ sono così diventati luoghi di narrazione, di scoperte, di condivisione delle quotidiane difficoltà e delle risorse, di laboratorio.

Il filo conduttore scelto trova un riferimento in alcune attività che gli alunni svolgono in classe. I bambini sono incuriositi e orgogliosi di sapere che… “anche i genitori e i nonni vanno a scuola” e, a volte, lavorano addirittura con loro.

La creatività trova modo per esprimersi e ciascuno porta qualcosa di sé, della propria cultura, delle proprie tradizioni da raccogliere in libri di racconti di vita e non solo.

Abbiamo voluto allestire una stanza, un salotto ideale in cui ciascuno possa sentirsi a casa e trovare tempo per sé, per tessere relazioni, per capire che non si è soli nel difficile compito di educare oggi.

Riteniamo che questa sia la strada da percorrere per accompagnare lo sviluppo di reti e per superare diffidenze e barriere che il timore dell’incontro con la differenza spesso costruisce.

Non abbiamo ricette o soluzioni da offrire ma insieme cerchiamo modi e strumenti per imparare a convivere sapendo che tutti siamo diversi da tutti e a lavorare con sguardo aperto al futuro.

Chiara Taverna,  referente del progetto