Storia della caramella per diventare grande

Un giorno Alice andò nella camera da letto della nonna di nascosto. Quando era a casa della nonna, si giocava sempre in sala o in cucina. Nonna preferiva  avere Alice sempre vicino e le diceva: stai qui con me, mentre io cucino o lavoro a maglia. La camera da letto della nonna, però, aveva qualcosa di magico. Era tutta colorata di rosa e marrone e aveva un profumo diverso da quella della camera da letto della mamma. Aveva una collana di perle sulla parete e tante fotografie sulla cassettiera e scatole e scatoline di ogni genere. Alice le aprì tutte e in una scatolina, la più piccola, trovò una caramellina rosa. Aveva un buon profumo. Alice la mise in bocca e la mangiò. Era un confetto magico: una caramella per diventare grande!
Alice si trasformò: crebbe, crebbe e crebbe fino  a diventare altissima. La sua testa arrivava al soffitto della camera! Che strano essere così grandi! Alice si guardò le mani e le gambe; voltò la testa, a destra, a sinistra, in basso: come sembravano piccoli ora gli oggetti!
La bimba allora cominciò a camminare. Subito inciampò e si fece male a un piede: era il letto della nonna! Come si poteva camminare in quella stanza , ora che Alice era così grande?
Nel frattempo, la nonna la stava chiamando:
“Alice, Alice, dove sei?”
“Sono qui, nonna, sono in camera da letto!”, disse Alice, ma la sua voce da bambina grande era diversa: era diventata un vocione che la nonna non riconosceva.
“Tu non sei Alice, questa non è la tua voce! Sei la maga delle caramelle? Dove hai nascosto la mia nipotina?”.
“Nonna, sono io! Vieni a vedere, sono in camera!”.
La nonna corse in camera da letto e vide Alice, che era diventata altissima.
“Alice, che cosa hai fatto?”, disse la nonna.
“Ho mangiato la caramella rosa della scatolina”, disse la bimba, imbarazzata…”Non sapevo che fosse una caramella per diventare grande! Non così grande!”.
“Bimba mia, quello è uno zuccherino incantato che mi ha dato una maga. L’avevo conservata per te, ma era ancora presto per dartela”.
“Come facciamo ora, nonna?”.
“Prendi questa”, disse la nonna, porgendo ad Alice un confettino azzurro.
Alice lo mangiò e si trasformò di nuovo. Qualcosa però, andò storto di nuovo perché diventò piccola piccola, quasi come una formica.
“Alice, dove sei?”, chiese la nonna. “Non ti vedo!”.
Alice piccolissima era molto spaventata. Un’ombra gigante stava sopra di lei e non le faceva vedere il soffitto. Era il letto! Alice era piccola piccola ora: vedeva i granelli di polvere sotto al letto, i moscerini che volavano e la stanza le sembrava una città enorme. Sentì la nonna e rispose:
“Sono qui nonna!” , ma la sua voce era debole debole e la nonna non la sentiva. Alice si mise a piangere. Il pianto dei bimbi è molto forte: la nonna, questa volta, la sentì.
“Piccola mia”, disse la nonna. Forse ho sbagliato confetto. Ora devo darti un’altra caramella per diventare grande, ma della misura giusta.
Nonna rovistò tra le sue scatole e trovò un’altra caramella magica. Più grande del confetto azzurro, più piccola della caramella rosa. La diede ad Alice e la bambina la mangiò.
Piano piano…la bambina tornò delle dimensioni iniziali.
La camera da letto della nonna, il letto, le fotografie e tutto il resto ritornò come prima.
“Nonna”, gridò Alice e la nonna l’abbracciò.
“La prossima volta, chiedi a me, quando vuoi mangiare qualcosa di davvero buono”, disse la nonna. “Per crescere, i bambini non hanno bisogno di caramelle, ma di pastasciutta!” e andarono tutti in cucina per pranzo.